La cultura femminista fa parte della storia di questa città e ci indica una strada ben precisa: gli spazi delle donne vanno difesi a ogni costo.
L’attacco della giunta #Raggi verso questi luoghi non ha precedenti.
La Casa Internazionale delle Donne e la Casa delle donne Lucha y Siesta, sono realtà preziose per tutte e tutti, luoghi in cui la cultura e la politica femminista si sono trasformate in punti di riferimento e in azioni concrete a sostegno di tutte le donne: quelle che vivono quotidianamente in questa città, quelle che decidono di abortire, quelle che decidono di non farlo, quelle in uscita da percorsi di violenza, quelle che hanno bisogno di un sostegno o semplicemente di un luogo di confronto. Tutte.
Luoghi che raccontano la storia di questa città, la storia di donne che spesso hanno chiesto aiuto e che non hanno trovato risposte adeguate da parte delle istituzioni.
Istituzioni che hanno considerato le donne ospitate nelle case come numeri da ricollocare da qualche parte, senza tenere conto di cosa abbia significato per quelle donne la costruzione di un percorso di vita in un nuovo quartiere e in quella comunità.
Mettere radici, portare i figli e le figlie nelle scuole di quel quartiere, sentirsi a casa tra quelle mura, protette e sostenute, riacquistare piano serenità e fiducia, sono cose che non si acquistano dall’oggi al domani e che non si trasferiscono da un luogo all’altro come un pacco postale.
Donne che trovano la forza per uscire da percorsi di violenza e che trovano in quei luoghi supporto, accoglienza e spesso quel non sentirsi sole che spesso è la molla che aiuta a farcela.
Luoghi che raccontano come il femminismo e la sua storia siano importanti nelle nostre vite. Quel femminismo che ci insegna che per confrontarsi bisogna mettersi tutte in cerchio, sedute allo stesso livello, senza cattedre o atteggiamenti di superiorità.
Quel femminismo che accoglie tutte le donne qualsiasi sia la loro provenienza e il loro vissuto perché ognuna porta un pezzo importante e dà il proprio contributo per costruire quel pensiero femminista e libero che ha come obiettivo quello di contrastare una società patriarcale, misogina ed eterosessista.
Da parte mia rinnovo il mio impegno per fare in modo che a Roma il pensiero femminista non rimanga ancorato a parole e promesse ma venga agito nelle politiche della città.
Anche di questo bisognerà parlare in Assemblea Capitolina, mi impegnerò a farlo.
Obiettivi chiari e concreti, raggiungiamoli insieme.
E ora andiamo avanti #dirittiaRoma
Io ci credo, #sipuofare
In Assemblea Capitolina vota Sinistra Civica Ecologista Roma
Scrivi GRASSADONIA
per Roberto Gualtieri sindaco